COME UNA MIRRORLESS HA SALVATO LA PASSIONE PER IL MIO LAVORO E PER LA FOTOGRAFIA!

Prima di spiegare il titolo nel dettaglio, credo sia doverosa una premessa: innanzitutto non sono sponsorizzato, quindi quello che scrivo non ha la valenza di uno spot commerciale malamente nascosto tra le righe, ma è soltanto legato alla mia esperienza personale. Inoltre quando nominerò marchi e/o modelli di fotocamere è solo perchè le ho possedute o le uso tuttora e voglio condividere col lettore le scelte che ho fatto spiegandone il perchè, non in senso tecnico ma legato ad altri fattori e scelte “di pancia”. Questo articolo non è una recensione tecnica, è solo un racconto di ciò che mi ha portato fino a qui.

La prima macchina fotografica che ho comprato 20 anni fa è stata una Canon 3000N in kit con uno zoom 28-80, rigorosamente a pellicola perchè il digitale sulle reflex non era ancora stato preso in considerazione! La famosa guerra tra Canon e Nikon non mi è mai interessata, la scelta è ricaduta su Canon diciamo quasi per caso, infatti sono stato consigliato dal venditore in base alla mie esigenze di fotografo amatoriale e di budget. 

Quello che però a me interessava, e molto, era la possibilità di poter imparare a gestire la macchina fotografica con le mie mani e non lasciar fare ai suoi automatismi, affidandomi alla sua interpretazione, spesso in contrasto con la mia! Per questo motivo ho scelto una fotocamera reflex al posto di una compatta evoluta. Volevo “sporcarmi” le mani, cambiare le lenti e provare ad usare la zona P.A.S.M. della mia reflex. E così è stato.

Con l’avvento del digitale, non ho aspettato molto per comprare la mia prima reflex con questa tecnologia, la Canon 350D. Il passaggio tra pellicola e digitale non è stato per niente traumatico, anzi, ho accolto la novità con estrema gioia e, nonostante tutti i difetti che i primi sensori si portavano appresso, posso dire di aver fatto la scelta che in seguito mi ha dato maggior impulso nella crescita come fotografo. Comprare, sviluppare e stampare rullini su rullini contro una scheda di memoria da 2Gb che poteva tenere più di un centinaio di RAW alla volta ha fatto la differenza! Ho cominciato a stampare solo le foto che ritenevo degne di nota e buttavo, nel mio grande cestino digitale, tutte le foto sbagliate o che non avevano nulla da raccontare, con un bel risparmio di denaro! E quindi con la possibilità di sperimentare a costo zero!

La mia fedeltà a Canon si è protratta nel tempo, non perchè la ritenessi migliore in assoluto, ma perchè sentivo ce c’era affinità con questo sistema e questa cosa mi dava sicurezza. Poi quando inizi ad investire in un sistema ottiche-reflex, a meno di cambi radicali dettati da chissà quali esigenze (come è capitato a me!), tendi ad affezionarti a chi ti sempre ha sempre accompagnato nella tua passione. Nel corso degli anni sono passato quindi dalla 350D alla 60D e poi ad una 7D mark II, ultima reflex che ho posseduto. Nel frattempo ho deciso anche di diventare un professionista e ho iniziato questo percorso di vita e professionale. Ho cominciato ad investire qualche soldo nell’attività e in primis ho puntato su ottiche di qualità, ossia sulla serie L della Canon. Ho messo in borsa la coppia EF 24-70 f4 e EF 70-200 f4 e ho aggiunto il classico un 50 f1,4. Tutto andava bene, ero contento del mio corredo ero pronto ad acquistare una 5D mark III e utilizzare la 7D come macchina di supporto, ma c’era un piccolo tarlo che si stava facendo strada tra i miei pensieri! La mia attrezzatura ERA TREMENDAMENTE PESANTE!

Uscire per un matrimonio o per uno shooting all’aperto, cosa che faccio regolarmente, stava cominciando a diventare un inferno per la mia schiena e le mie spalle. Borsa con due zoom serie L, una reflex bella grandina e una di scorta, un’ottica fissa luminosa, batterie, ecc.., tranquillamente si andava sui 10Kg da portarsi appresso! Ma la cosa più brutta che mi stava capitando era che anche nei momenti di svago avevo smesso di portarmi appresso la macchina fotografica perchè dopo un po’ mi dava fastidio questo mattone sul collo. Insomma, stavo cominciando ad odiare la mia macchina fotografica e la mia passione stava pian piano scemando e il mio lavoro ne risentiva.

Dopo un servizio fotografico ad un matrimonio particolarmente lungo e faticoso, con la schiena a pezzi, il collo e il braccio dolorante, mi sono ripromesso che avrei dovuto trovare una soluzione perchè così non volevo e non potevo andare avanti! 

Con la paura di fare un grosso errore e con tutti i dubbi esistenziali del caso, poco più di un anno fa ho fatto un cambio radicale di attrezzatura e, in un certo senso, di modo di lavorare. Ho venduto senza ripensarci su tutta la mia attrezzatura, non ho lasciato più nulla per evitare ripensamenti dell’ultimo minuto, e l’ho sostituita con un corredo pro della Fujifilm composto da due mirrorless, tre ottiche fisse e uno zoom. Un cambiamento radicale, in termini di peso ma anche di modo di interpretare la fotografia. Ho fatto fatica ad abituarmi ad un nuovo sistema, con tasti in posizioni diverse, menù e impostazioni da imparare, ma soprattutto mi sono dovuto abituare al mirino elettronico, cosa che non è facile partendo dal pentaprisma della reflex! C’è voluto qualche mese, ma devo dire che ad oggi non tornerei assolutamente indietro, nemmeno se mi regalassero un interno corredo reflex fatto delle migliori macchine fotografiche e ottiche.

Quando Nikon e Canon non potevano investire su mirrorless di qualità perchè stavano spingendo sui nuovi modelli reflex e avrebbe bloccato il mercato di queste ultime, Sony e Fujifilm (per citare i due marchi che hanno un ottimo riscontro di pubblico) hanno invece puntato tutto su questa tecnologia, proponendo dei prodotti top di gamma ad altissime prestazioni, degne di essere valide alternative per i professionisti stufi del sistema reflex. E questa è stata proprio la rivoluzione che poi ha spinto Nikon e Canon a proporre la loro alternativa mirrorless ad un mercato della reflex sempre più in calo anche tra i professionisti.

Non voglio fare confronti tra mirrorless e reflex, indicarne i pro e i contro, ecc…, questo non mi interessa, però voglio dire di aver trovato finalmente ciò che cercavo, di aver rivalutato il mio modo di fotografare e di vedere la fotografia in generale, di aver ricominciato ad amare la mia passione che si stava spegnendo rovinata dalla fatica di portarmi dietro la mia borsa fotografica…

Nel prossimo articolo, vorrei condividere con voi altre considerazioni, utili soprattutto nella scelta della propria attrezzatura, slegandoci dai preconcetti e basandoci sulle nostre esigenze di fotografi, perchè ci tengo a ricordare che le fotografie le scattano i fotografi e non la loro attrezzatura, ma se abbiamo un’attrezzatura che non rispecchia le nostre esigenze, non riusciremo a vivere la nostra passione fino in fondo.